Quanto vale la moneta di Vittorio Emanuele III? Ecco la risposta

Quasi istintivamente siamo abituati a percepire la lira italiana, la storica valuta nostrana dismessa come la maggior parte del vecchio continente, facciamo riferimento a monete e banconote che abbiamo concretamente utilizzato o comunque sono state utilizzate dai nostri parenti. In quasi tutti i casi si tratta delle emissioni coniate dal secondo dopoguerra in poi, ma la storia della lira italiana inizia da molto prima in quanto è stata concepita molto prima dell’unificazione del paese. Con la nascita del Regno d’Italia, la lira è diventata la valuta ufficiale del nostro paese, ed essendo stata a lungo una monarchia, il volto del sovrano di turno è stato apposto su praticamente ogni emissione monetaria, ecco perchè Vittorio Emanuele III, re d’Italia per quasi tutta la prima metà del 20° secolo, è così frequente sulle monete del tempo.
Quanto vale la moneta di Vittorio Emanuele III? Ecco la risposta
Praticamente ogni taglio monetario raffigura il suo volto di profilo: facendo qualche esempio, come la moneta da 2 lire, conosciuta come Aquila Sabauda, coniata tra 1901 e il 1917, totalmente realizzata in argento 835/1000. Oltre al volto di profilo di Vittorio Emanuele III, l’altro lato è contraddistinto dalla raffigurazione di un’aquila, con al centro del petto il simbolo di casa Savoia. Sopra e sotto sono riportate le diciture Regno d’Italia, il valore da 2 lire, il simbolo della zecca di Roma (R) e l’anno di produzione.
Il valore è molto interessante rapportato alla rarità: è abbastanza difficile recuperarle ma non così impossibile: il valore “parte” da 150 euro per un esemplare in buone condizioni fino a oltre 2500 euro per una moneta senza alcun difetto estetico.
Sempre da 2 lire e sempre con il volto del sovrano, anche le 2 lire coniate tra il 1914 e il 1917, definite Quadriga briosa, per la raffigurazione di una quadriga trainata dai cavalli, con l’Italia in forma allegorica.
Anche questa moneta è in argento e seppur meno rara, può comunque far guadagnare fino a 150 euro se in ottime condizioni, sopratutto se del 1917.