Busta paga, fate sempre attenzione a queste voci: ecco perché

La busta paga è uno dei documenti più attesi, simbolici e importanti per i lavoratori dipendenti del nostro paese: non è solo il resoconto economico relativo alla prestazione lavorativa, ma racchiude anche tutta una serie di informazioni fiscali, anagrafiche e molto diversificate sia del dipendente che del datore di lavoro. L’insieme di voci e informazioni presenti all’interno della busta paga possono effettivamente “mandare in crisi” molti.
Busta paga, fate sempre attenzione a queste voci: ecco perché
Solitamente si fanno riferimento a 3 distinti settori che costituiscono la busta paga (definita anche cedolino).
L’intestazione – Situata nella parte alta, sono presenti dati come il mese di retribuzione, le informazioni anagrafiche del lavoratore (come la data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL, qualifica, ecc.) nonchè quelle relative al datore di lavoro sotto forma di dati dell’azienda come il numero di posizione INAIL e numero di posizione INPS. Accanto alle informazioni del dipendente sono presenti informazioni come la paga base, la contingenza (un dato che non viene aggiornato dal 2001) e l’Elemento Distinto della Retribuzione pari ad un importo mensile di € 10,33 per tredici mensilità.
La parte centrale, detta Corpo – E’ dove sono presenti tutti i dati relativi alla retribuzione effettiva, quindi ore di lavoro ordinarie, premi, ferie, festività, permessi, tutti solitamente indicati sotto la dicitura retribuzione indiretta, ossia l’indennità. E’ presente eventualmente anche la tredicesima e la quattordicesima ed eventuali premi di produttività. E’ bene sottolineare che da marzo 2022 sono spariti gli assegni familiari dopo la creazione dell’Assegno Unico per famiglie che viene erogato tramite bonifico.
La parte bassa – E’ dove sono presenti i dati previdenziali, ossia le ritenute, l’imponibile previdenziale e il totale contributi, in parte è a carico del lavoratore e sono trattenuti in busta paga, mentre la restante quota è a carico del datore di lavoro. Presente anche il calcolo del TFR, ossia il Trattamento di Fine Rapporto, l’importo alla somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5. Questo è calcolabile una forma di reddito a formazione graduale, e quindi tassato separatamente.
In basso è presente la parte che solitamente è più interessante per il lavoratore, ossia lo stipendio effettivo.