Non ami la compagnia? Ecco cosa dice lo psicologo

Praticamente ogni società dalla notte dei tempi per essere definita “normale” o almeno per essere associata ad una parvenza di normalità in genere “poggia” su un contesto sociale più o meno approfondito e radicato, anche per una semplice questione naturale; l’essere umano è definito un animale sociale e deve buona parte delle proprie conquiste proprio alla capacità complessa di interagire con i propri simili. Ma come tutte le società, anche quella attuale, è in profondo cambiamento ed oggi si manifestano maggiori sensibilità anche nei confronti di chi non ama la compagnia, a partire da chi preferisce la solitudine fino a chi non riesce a relazionarsi in modo sano.
Non ami la compagnia? Ecco cosa dice lo psicologo
Esistono ovviamente gli estremi, legati ad esempio al concetto di sociopatia. Il sociopatico è un soggetto che soffre di una incapacità di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza e questo può avere diverse “fonti”, anche molto complesse ed interconnesse.
Eppure, senza raggiungere necessariamente questi estremi, si può sicuramente affermare che la capacità di stare da soli, magari privilegiando la compagnia selettiva oppure la solitudine vera e propria, può essere riconducibile a standard sufficientemente elevati nei nostri confronti, sintomo di un autostima elevata. In alcuni casi infatti le persone che al contrario sono famose per essere molto sociali e comunicative tendono per forza di cose ad appararire meno coerenti con loro stesse.
Non amare la compagnia non deve essere considerato un fine ultimo, un risultato ma uno step, e anche attraverso la comunicazione con persone affini, bisogna comprendere se è esattamente quello che vogliamo oppure se fondamentalmente ci stiamo “accontentando” e non ci stiamo “mettendo alla prova”.
E’ sicuramente vero che nessuno può volerci bene come possiamo farlo noi stessi, quindi in quasi ogni contesto è meglio circondarsi di persone a noi congeniali senza dover abbassare o modificare i nostri standard.