Il diabete, ed in senso generico, il livello troppo elevato, non tenuto “sotto controllo” del glucosio (zuccheri) presenti nel sangue costituisce una delle principali problematiche, tra l’altro in costante aumento, dei nostri tempi. Non necessariamente la glicemia alta è legata ad una condizione di diabete ma il principale sintomo di quest’ultimo disturbo è proprio da ricercarsi in un’incapacità da parte dell’organismo di regolarizzare i livelli di glucosio, in quella che viene definita Iperglicemia. L’alimentazione è assolutamente fondamentale per mantenere livelli entro i limiti di sicurezza, e più in generale è lo stile di vita ad essere importante. Nell’ambito del cibo infatti molti degli alimenti “abituali” come il pane e la pasta tendono a far aumentare i livelli di glicemia per le persone che sono “affette” dall’iperglicemia, ed il pane integrale viene spesso segnalato come salutare. Ma è vero?
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Il pane integrale è oramai presente in ogni forma di supermercato o bottega, e generalmente è formato da un impasto a base di acqua e farina integrale (in genere di grano tenero), e in molti casi questo contiene sale e lievito.
Secondo varie ricerche, essendo un prodotto sviluppato dalle farine ma più ricco di fibre rispetto al pane bianco, risulta essere effettivamente più efficace per aiutare l’organismo a regolare l’apporto di glucosio presente nel sangue, oltre a fornire un’importante apporto in fase digestiva. Il discorso si applica con qualsiasi sostituito a base di cereali dei prodotti farinacei raffinati, come orzo e segale. Per semplificare molto, le fibre presenti in grande quantità nei cereali non sono completamente digerite dall’apparato del nostro organismo e questo porta le fibre a non essere di fatto particolarmente incidenti nell’ambito di aumento di glucosio del sangue.
Esistono però varie tipologie di pane integrale, è sempre meglio “puntare” su prodotti con un contenuto di sale più basso possibile.