L’importanza dell’acqua in qualsiasi forma di dieta ed integrazione alimentare è qualcosa di fondamentale, in quanto si tratta di un elemento basico per ogni forma di vita, ed anche la specie umana non può assolutamente rinunciarvi per lunghi periodi di tempo. Sia perchè il corpo umano ne è composto per oltre la metà, ma anche per le innumerevoli funzioni che contraddistinguono ogni funzionalità del nostro corpo, ad esempio il controllo della temperatura che avviene tramite sudorazione. E’ inevitabile quindi che fin da tempi antichissimi l’acqua abbia avuto un ruolo fondamentale prima di tutto nelle culture e nelle tradizioni, e poi nell’alimentazione. Da diversi anni sono sperimentate antiche metodologie per idratarsi in modo specifico come bere acqua alla giapponese, che ricalca un antico rimedio asiatico. Ma quali sono gli effetti?
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Bere acqua alla giapponese: quali sono gli effetti
Molti “rimedi” naturali antichi per forza di cose non potevano che fare ricorso all’uso di cibi ed elementi naturali, ed anche bere acqua in specifici momenti della giornata può effettivamente portare vantaggi ed effetti positivi. Bere l’acqua alla giapponese prevede, in linea di massima, di assumere un quantitativo di bicchieri di acqua prima di fare colazione quindi appena alzati.
Il rimedio “base” porta a bere 4 bicchieri di acqua, a digiuno e facendo attenzione a rispettare qualche secondo di pausa tra un bicchiere e l’altro, circa 30-40 minuti prima di ingerire del cibo solido. 4 bicchieri possono sembrare troppi per questo per abituarsi sono sufficienti 2 per poi procedere nel corso di qualche giorno o settimana fino a 4.
Il “trattamento” prosegue con un apporto di acqua minore, pari a 1 bicchiere sempre 30-40 minuti prima di ogni pasto, senza introdurre altra acqua dopo i pasti.
Sono in molti a percepire dei vantaggi per la salute: a partire da una ritenzione idrica minore, e una minore tendenza a rigonfiamenti di stomaco, anche la pelle risulta essere in molti casi maggiormente e più correttamente idratata.
E’ consigliabile consumare acqua naturale, o comunque non eccessivamente “dura” (carica di minerali).