Trova questa sterlina d’oro e sei ricco: il valore è impressionante

La sterlina, un po’ come l’oro inteso come “bene”, ha progressivamente perso potere in ambito economico e sociale a partire dalla seconda metà del 19° secolo, anche in virtù di una progressiva rinascita delle economie dopo la Rivoluzione industriale e le due guerre mondiali. Il Regno Unito, che è stato anche un impero per un arco temporale molto lungo, utilizza da parecchi secoli la sterlina, nome italiano che deriva dall’originaria lega d’argento particolarmente pura utilizzata per la realizzazione delle monete antiche, anche se fin dalla fine del 15° secolo le sterline più famose sono quelle d’oro, chiamate anche sovrane, dall’inglese sovereign.
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La prima tipologia di Sovrana infatti risale al 1489, coniata sotto il regno di Enrico VII e inizialmente forgiate in una lega d’oro molto “pura”, pari a 23 carati, poi ridotta a 22 carati dal figlio Enrico VIII, che di fatto costituisce ancora oggi uno standard di valore denominato Crown Gold. Le Sovrane sono state coniate a ritmo sostenuto fino al 17° secolo, la produzione è stata arrestata e ripresa all’inizio dell’Ottocento sotto una nuova forma, realizzata dall’incisore italiano Benedetto Pistrucci, raffigurante San Giorgio che uccide il drago, che ancora oggi è stata mantenuta. La produzione delle “nuove” sovrane è stata mantenuta fino alla prima metà del Novecento, con la produzione che è stata nuovamente arrestata prima della seconda guerra mondiale per riprendere a partire dal 1957.
Tutte sono monete da investimento e tutte sono interessanti, ma esistono alcuni esemplari particolarmente rari come uno dei numerosi esemplari che recano il volto della Regina Vittoria, una delle più longeve della storia britannica (superata per longevità proprio da Elisabetta II). In particolare l’emissione del 1841 che non ha San Giorgio ma lo stemma reale britannico.
La tiratura ai tempi è stata molto più “risicata” ed oggi una moneta di queste vale mediamente 5000 euro, ma alcuni esemplari sono stati venduti all’asta per oltre 20 mila euro.