Criptovalute in crisi: ecco le cause e cosa può succedere

Il mondo della finanza appare “duro” e spietato come pochi altri in senso assoluto ma è anche vero che quello delle criptovalute, pur facendone oramai parte, fa sempre un po’ cosa a se in quanto si tratta di elementi economici paragonabili a risorse vere e proprie più che a valute tradizionali. La funzione principale delle crypto è da ricercarsi in applicazioni telematiche ma anche come struttura monetaria vera e propria, che a partire dalla fine del primo decennio del 21° secolo con lo sviluppo e la prima diffusione di Bitcoin ha iniziato ad affermarsi, dimostrando ottime capacità in prospettiva ma anche una certa volatilità dal punto di vista del valore, in quanto le criptovalute sono tutte concepite su una base decentralizzata e quindi non sono regolamentate direttamente da alcun tipo di autorità centrale.
Criptovalute in crisi: ecco le cause e cosa può succedere
Gli ultimi anni hanno fatto molto parlare diverse criptovalute, su tutte le “principali” come Bitcoin, Ethereum e numerose altre come Dogecoin, tutte differenti in qualche modo ma collegate al funzionamento che determina il successo o il fallimento di una valuta. Essendo decentralizzate il valore è conferito unicamente dagli investitori e dall’interesse mostrato nei confronti di una o più valute basate su crittografia. In questi ultimi giorni un evento ha ad esempio portato ad una nuova ondata di sfiducia nei confronti dell’intero contesto, vale a dire la crisi di una delle più importanti piattaforme di exchange di criptovalute, vale a dire FTX, che è stata acquisita da Binance, facendo aumentare la sfiducia nei confronti dell’intero contesto. Un po’ tutte le criptovalute più famose in poco più di 24 ore hanno perso percentuali importanti di valore, mediamente dal 10 al 25 %. Bitcoin ad esempio da circa 21 mila dollari oggi vale poco più di 16 mila dollari.
Quale futuro quindi per le criptovalute? Non positivissimo nel breve periodo, ma il mercato crypto ha già dimostrato, seppur in maniera discontinua di potersi adattare ad ogni forma di contesto. E’ possibile che la sfiducia prosegua fino all’inizio del 2023, per poi trovare una graduale risalita.