Quanto può costare oggi una 500 d’epoca? Ecco la risposta

La Fiat 500 è un’automobile superutilitaria della casa di Torino, prodotta dal luglio del 1957 fino all’agosto del 1975 e, in versione Giardiniera, è stata prodotta fino al 1977.
Non appena messo in vendita, il modello riscosse un successo davvero entusiasmante, anche grazie al diffuso ottimismo che è stato generato dal miracolo economico. Tuttavia, alcuni grandi strati della popolazione italiana non avevano la possibilità economica per acquistare un’automobile, continuando quindi a preferire le motociclette o le neonate microvetture.
Pensando a questo enorme bacino di clientela potenziale, si era pensato allora ad un’automobile superutilitaria, i cui costi di acquisto, di uso e anche di manutenzione, potessero essere compatibili con il modesto bilancio delle famiglie della classe operaia.
Vediamo la versione “Topolino” e la “Nuova 500” (in versione “L”)
Questa volta vennero allestite e testate alcuni prototipi a benzina a quattro tempi con due cilindri raffreddati ad aria forzata, in diverse configurazioni: a camere di combustione in testa e laterali, ad alberi a camme in testa e nel basamento con punterie ad aste e bilancieri, e anche a cilindri paralleli e contrapposti, a disposizione longitudinale e trasversale.
La versione a cilindri contrapposti era però stata osteggiata dallo stesso progettista a causa dei suoi costi troppo eccessivi, mentre le altre venivano piano piano scartate per la scarsa affidabilità o per l’eccesso di vibrazioni. La scelta definitiva cadde quindi poi sul motore longitudinale a due cilindri paralleli con le camere di combustione a tetto e punterie ad aste e bilancieri, con due valvole per ogni cilindro, raffreddato ad aria forzata.
L’unità non riusciva ovviamente ad essere del tutto priva di qualsiasi vibrazione a causa della scelta progettuale dei pistoni affiancati ma si sopperì montando il motore a sbalzo su una piccola sospensione a molla che era ancorata alla traversa posteriore che diverrà poi una tra le caratteristiche più note della 500.
Essa fu proprio un capolavoro di “economia”: il filtro dell’olio in asse con l’albero del motore permise grosse semplificazioni e l’albero a gomiti fu invece realizzato in ghisa fusa cava, anziché in acciaio fucinato.
Venne successivamente poi sviluppata una versione del motore che presentava i cilindri paralleli ma in verso orizzontali (“a sogliola”) che rappresentava la base del progetto 110B che, realizzato dalla Autobianchi, diventò la Bianchina, affiancato dalla versione “Giardiniera” della stessa “Nuova 500”.
Oggi, comunque, questa 500 d’epoca è ancora molto ricercata e, proprio per questo motivo, il prezzo è lievitato di molto, arrivando a raggiungere cifre pari ad un’auto del tutto nuova e moderna.