Effetto fotovoltaico: dopo quanto tempo si risparmia veramente?

Fin dalle ultime decadi del 20° secolo ha iniziatoa “farsi strada” il concetto di risorse alternative energetiche, inizialmente considerate un vezzo ambientalista ma che non così imprevedibilmente oggi costituiscono un’importante parte della normalità.
In particolare in questi ultimi anni è risultato evidente l’apporto necessario delle fonti rinnovabili che non fanno ricorso a categorie di risorse sicuramente più accessibili ma che sono destinati a terminare e diventare più difficili da trovare. Acquisire energia attraverso i pannelli solari di un impianto fotovoltaico costituisce una forma di investimento decisamente importante soprattutto in ottica futura.
Effetto fotovoltaico: dopo quanto tempo si risparmia veramente?
Il fotovoltaico infatti è sufficientemente “evoluto” tecnologicamente da essere qualcosa di applicabile sotto forma di intervento di investimento presso un’abitazione comune. E’ sostanzialmente costituito da una serie di pannelli montati assieme, dalle capacità riflettenti e di assorbimento dei raggi solari. Questi ultimi vengono “catturati” attraverso una cablatura che fa uso di un inverter che converte questa forma di energia in una utilizzabile concretamente. Esistono vari impianti di pannelli fotovoltaici, alcuni con un accumulatore, altri invece che si “appoggiano” alla rete elettrica nazionale, ma in tutti i casi bisogna prepararsi ad un investimento.
Non sempre infatti l’installazione di un impianto fotovoltaico è conveniente, ed anche in questo specifico caso, l’invesitmento ripaga solo dopo un certo lasso di tempo.
Come specificato da varie associazioni consumatori, investire su un impianto fotovoltaico conviene quando i consumi annuali sono superiori ai 2.500/3.000 kWh, ossia un consumo considerabile “medio” di una famiglia sufficientemente numerosa, di 3-5 persone. In caso contrario il rischio è di effettuare un investimento “a perdere”, che non permetterebbe in prospettiva di recupeare il denaro iniziale.
La tempistica di ammortizzamento dipende dal tipo di impianto e dai consumi ovviamente: uno di tipo dimestico costa mediamente 7000 euro (3.500 con lo sconto in fattura) ed il ritorno economico richiede almeno 10 anni, ma che possono diventare anche 20.
Nel caso di un impianto con accumulo, la spesa è di 11.000 euro (5.500 con lo sconto in fattura) e in questo caso, con un profilo da 3500 kilowattora le tempistiche sono stimabili in almeno 15 anni.