Anche se la tecnologia procede spedita in praticamente tutti gli ambiti, la disponibilità di risorse “frena” le nostre inevitabili volontà nell’ambito generale, perchè nella maggior parte dei casi è impossibile ambire a tutti i servizi possibile. In particolare il concetto può applicarsi all’ambito energetico, soprattutto con i “tempi che corrono” sempre più importanti, data la quantità di fenomeni ed azioni che anno portato una inevitabile difficoltà a reperire l’energia per l’uso comune come il riscaldamnto. Tra le varie forme di riscaldamento alternativo al gas metano (che resta la risorsa più importante da questo punto di vista, continua ad essere sempre più affermato l’uso della stufa alimentata a pellet. Ma conviene?
Leggi anche:
Stufa a pellet, conviene oppure no? Ecco l’analisi dell’esperto
L’uso della stufa a pellet ha avuto una cospicua diffusione nell’ultimo lustro, arrivando a diventare un’alternativa valida alle altre forme di riscaldamento. Il pellet non è altro che un materiale di “scarto” ottenuto dal legno lavorato, e rappresenta un’alternativa sia ecologica (in quanto non fa uso di gas) e che produce molto meno cenere e residui rispetto al legno.
Si tratta di una forma di “evoluzione” del classico caminetto a legna, anche se in quasi tutti i casi le stufe a pellet hanno comunque bisogno di un collegamento elettrico per avviare il processo di areazione.
L’Italia è in Europa il più grande utilizzatore di pellet, eppure ne produce solo una piccola parte: questo ha causato un aumento dei costi di questa risorsa che fino a pochi anni fa erano calcolato in in una media di 5-6 euro per 15 chili, lo “stock” medio per i privati. Oggi il prezzo è aumentato fino a 10-12 euro per la medesima quantità, a fronte della richiesta maggiore e della speculazione che incalza.
Secondo diverse rilevazioni, la richiesta è ovviamente causata dal costo sempre più alto del gas che a dispetto del “saliscendi” risulta ancora molto più alto rispetto agli altri anni.
Il pellet continua ad essere conveniente rispetto al consumo del gas metano, anche se ad oggi risulta essere conveniente solo nelle aree particolarmente rigide.