Poche valute hanno subito così tante trasformazioni in poco meno di due secoli come la lira, storica emissione concepita all’inizio dell’Ottocento dai regni antecedenti a quello unitario che conseguirà al Risorgimento, ma che è stata per l’appunto utilizzata sotto tantissime forme sia comprendenti moneta cartacea che metallica, fino al 2002, anno in cui è stata sostituita dall’euro. In particolare il 20° secolo è stato a dir poco travagliato per l’emissione anche a causa di due guerre mondiali ed un cambiamento di stato: molte emissioni concepite proprio tra la fine del secondo conflitto mondiale e la prima fase repubblicana sono per i collezionisti le più interessanti. Anche una emissione abbastanza comune, coniata nelle prime fasi della repubblica come le vecchie lire con l’arancia sono degne di rispetto ed attenzione.
Leggi anche:
Hai queste vecchie lire con l’arancia? Il valore è assurdo
Con uno dei primi decreti promulgati dalla Repubblica Italiana, nel 1946 sono state decise le “nuove” monete da 1, 2, 5 e 10 lire. La moneta con l’arancia è stata una delle prime monete del nuovo corso ad essere coniate, nello specifico sulle emissioni da 1 lira.
Sul dritto è presente un’arancia con tanto di ramo e foglie, poco sotto si nota il valore nominale da 1 lira, oltre all’anno di coniatura e la dicitura della zecca.
L’altro lato è invece dominato da un profilo di donna con due spighe di grano tra i capelli, il tuto contornato dalla dicitura della Repubblica Italiana. La moneta è stata realizzata in Italma ed ha un contorno liscio, non rigato.
E’ stata coniata in buone quantità seppur per pochi anni, precisamente dal 1946 al 1950, e se la maggior parte degli esemplari non vale più di 35-40 euro (valutazione ottenibile solo per monete in eccellente stato), la situazione cambia radicalmente per le monete del 1946, che possono valere fino a 300 euro se in eccellente stato, ed ancora di più per quelle del 1947, sicuramente le più rare in assoluto.
Solo 12 mila esemplari sono stati coniati nel 1947, e questo rende queste emissioni molto ambite: un “pezzo” del 1947 in buono stato vale da 200 euro fino a 800 euro, mentre uno in perfetto stato può valere anche più di 1000 euro.