Il primo gettone telefonico italiano: ecco quanto vale – FOTO

Il gettone in senso ampio del termine è una forma di oggetto, prevalentemente ritondo che ha la funzione di sostituire l’operato di una moneta, ed è quindi qualcosa che è privo di valore vero e proprio. Il gettone telefonico mantiene questi fattori ma è stato concpito agli inizi del 20° secolo, in corrispondenza con la prima reale diffusione del telefono come strumento comune.
Ben prima delle cabine telefoniche infatti, i telefoni pubblici rapidamente hanno acquisito l’alimentazione a gettone.
Il primo gettone telefonico italiano: ecco quanto vale – FOTO
Si tratta di un oggetto che è stato largamente utilizzato per ben oltre il mezzo secolo, in gran parte del secolo scorso, in modo particolare dal secondo dopoguerra fino agli anni 80 e 90, quando la produzione è stata arrestata per favorire la diffusione delle tessere telefoniche e dei cellulari.
Il gettone telefonico non ha avuto un valore fisso, ma adattato a seconda dei tempi, ad esempio nel 1959 di 30 lire, nel 1964, di 45 lire, corrispondenti allora all’importo di tre scatti telefonici, poi dal 1972 di 50 lire, dal 1980 di 100 lire e dal 1984 di 200 lire, venendo adeguato alla variazione del costo e della durata dello scatto telefonico. Lo scatto è ancora oggi considerato il “tempo” della tariffa applicato al tempo della telefonata.
Il gettone moderno è nato nella forma comune nel 1959 ma i primi esemplari sono molto antecedenti a quest’anno: il primo gettone adibito alle telefonate è stato concepito dalla Stipel, società telefonica operante per lo stato, nata nel 1924, che nel 1927 ha messo a punto a scopo “dimostrativo” questa prima fonte di gettone telefonico, realizzato in bronzo o in alpacca.
Il valore è importante, anche se è difficile trovarli, in particolar modo in ottimo stato.
La versione in bronzo, che presenta le scanalature ed una rappresentazione di una antica “cornetta”, vale da 60 fino a 120 euro, mentre la versione in zinco in ottimo stato può valere anche fino a 200 euro.