Prelievi Bancomat a rischio: ecco cosa potrebbe accadere

Effettuare prelievi presso uno sportello automatico ATM, impropriamente chiamato Bancomat, rappresenta un’operazione effettuata migliaia di volte ogni giorno, solo calcolando il nostro paese, ed anche se questi strumenti sono concepiti per effettuare varie funzioni, è proprio quella legata all’erogazione di contante, che rappresenta il 90 % delle operazioni totali negli ultimi anni.
Prelievi Bancomat a rischio: ecco cosa potrebbe accadere
Tuttavia in futuro questa funzione diventerà sempre meno nessaria, quindi è ragionevole concepire una generica difficoltà ad avere a disposizione il contante. In realtà tutto questo fa parte di un processo che è già avviato da oramai diversi anni, che vede la moneta elettronica in ogni sua forma trovare sempre più spazio, mentre quella cartacea e “fisica” è meno appetita.
Anche se l’attuale governo ha fatto una sorta di “marcia indietro” nei confronti del contante, di fatto anche con l’aumento del limite in termini di importo delle operazioni che è possibile effettuare (da 2000 a 5000 euro), di fatto secondo molti analisti la strada è già tracciata dalle banche, che da tempo hanno deciso di affidarsi a servizi di home banking, iniziando a dismettere gran parte dei sportelli ATM, rendendo per ora tuttavia ancora relativamente facile trovare un luogo dove prelevare.
Gran parte delle carte conto e carte prepagate danno accesso ai prelievi anche se si tratta di una banca diversa dalla propria: nella maggior parte dei casi l’operazione “costa” una commissione aggiuntiva, ad oggi determinata soprattutto dal circuito di utilizzo, ma che in futuro, proprio in virtù di questa tendenza ad utilizzare meno i prelievi, la commissione potrebbe essere decisa direttamente dalle banche, provocando quindi un aumento della stessa tariffa.
E’ stata la stessa Bancomat SpA, appellandosi all’Antitrust a mettere a nudo la problematica che è di tipo economico: con meno filiali ed ATM gli istituti di credito sono “costretti” ad aumentare i costi di commissione, anche se l’Antitrust non ha ancora preso una decisione finora.