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Prelievi, limite al contante e POS: ecco le decisioni del governo

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Fin dal principio dell’insediamento dell’esecutivo Meloni a palazzo Chigi, la nuova forza di governo ha voluto dare l’idea di portare una serie di cambiamenti di natura politica che seppur non ancora portati ufficialmente, hanno già fatto discutere, in particolare quelli legati al contesto comune come i prelievi di denaro, i limiti al contante nonchè le nuove “soglie” legate all’uso del POS.

Prelievi, limite al contante e POS: ecco le decisioni del governo

Fin dalla campagna elettorale la coalizione di centrodestra ha “spinto” molto sul concetto di moneta tradizionale, non più quindi privilegiando l’uso della moneta elettronica ma al contrario aumentando la “forbice” di possibilità per chi utilizza la moneta fisica.

In particolare la proposta della Lega, una delle forze della maggioranza, relativa ad aumentare il tetto del contante da 2000 euro a 10 mila euro è stata accolta dalla Premier a metà strada, e sarà di 5000 euro, soglia considerata “di sicurezza”  per non alimentare l’evasione fiscale.

Si avvicina invece ad una progressiva riduzione della volontà di eliminare o limitare l’attuale l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti, che in primis sarebbe dovuto essere regolarizzato con 60 euro come forma di soglia economica che permetterebbe gli esercenti di poter rifiutare le transazioni con il Pos.

E’ la stessa Premier a non essere così “restrittiva” in tal senso, dichiarando che il limite potrebbe essere più basso, fino a 30 euro, che costituirebbe l’importo minimo per poter rifiutare un pagamento elettronico.

Non è stato trattato invece il contesto prelievi: attualmente l’esecutivo non ha menzionato eventuali commissioni applicate all’azione di prelievo di contante presso gli ATM, fattore che è stato evidenziato da società come la stessa Bancomat SpA.

Non dovrebbero subire modifiche i limiti “generici” legati alla quantità “sicura” di denaro prelevabile in un lasso di tempo come un mese, che è attualmente di 10 mila euro: oltre questa soglia infatti l’Agenzia delle Entrate è portata ad “investigare” per comprendere l’entità di prelievi così importanti.

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