Mangiare pompelmo la sera fa male? Ecco cosa dice l’esperto

Il pompelmo è ricco di vitamina C, di fibre, di bioflavonoidi e di importanti sali minerali come potassio, calcio e fosforo. Questo frutto aiuta il cuore, prevenendo la comparsa di malattie dell’apparato cardiocircolatorio, inoltre favorisce il metabolismo e regola i livelli di insulina. E’ capace di donare energia all’organismo ed in questo modo combatte l’affaticamento, ha anche proprietà antipiretiche ed è un ottimo rimedio per abbassare la febbre. Va in soccorso dell’intestino promuovendo la motilità e contrasta problematiche come la stitichezza e la stipsi.
E’ molto utile per il sistema immunitario, perchè aiuta a svolgere le sue funzioni, riduce l’acidità, è antiossidante, antivirale, antimicotico, antibatterico e antinfiammatorio. Contrasta i disturbi urinari, è un vasodilatatore, rilassa le arterie e riduce la pressione sanguigna prevenendo il pericolo di attacchi di cuore e ictus. Infine aiuta le funzioni cognitive grazie all’aumento del flusso di sangue al cervello.
Mangiare pompelmo la sera fa male? Ecco cosa dice l’esperto
Dopo aver elencato tutti i pregi di questo agrume è possibile che mangiarlo la sera faccia male? Ecco cosa dice l’esperto.
La risposta dell’esperto è no, anzi, il pompelmo ha effetti benefici particolari proprio per l’organismo quando deve prepararsi per andare a dormire.
Se bevuto di sera sotto forma di succo o di spremuta è in grado di favorire il passaggio dallo stato di veglia al sonno e di contrastare in modo efficace il problema dell’insonnia o degli improvvisi risvegli notturni in coloro che ne soffrono. Questo grazie a una sostanza contenuta in questo frutto conosciuta con il nome di triptofano, che è un amminoacido essenziale non sintetizzato dall’organismo, che ha una forte azione ipnotica e induce al sonno.
Le uniche controindicazioni che ha il pompelmo sono quelli di poter interagire negativamente con l’azione di determinati medicinali come i farmaci antiaritmici e causare danni all’organismo, in questi casi infatti può provocare l’aumento dei livelli plasmatici di alcuni medicinali, creando una condizione di sovradosaggio da cui scaturiscono una serie di effetti collaterali talora lievi come il mal di testa, il senso di affaticamento, i disturbi gastrointestinali, ma anche gravi come l’insorgenza di una cardiopatia e di una nefropatia.