Il contesto energetico è nuovamente in subbuglio, dopo le problematiche legate alla loro disponibilità che hanno causato anche un naturale incremento e diffusione di preoccupazione da parte delle principali potenze europee, ad esempio nei confronti delle conseguenze del conflitto in Ucraina, che hanno riportato in auge in modo ancora più urgente la necessità di trovare nuove fonti di energia, a basso impatto ambientale, ed anche se per molte nazioni è ancora un vero e proprio tabù, l’energia nucleare, che nel frattempo ha fatto grandi passi in avanti (e che è comunque già presente sul territorio europeo), sembra destinata ad una nuova approvazione attraverso l’implementazione dei “piccoli” reattori nucleari, noti come Smr, che hanno trovato l’ok da una larga fetta delle nazioni dell’Unione Europea.

Energia Nucleare con Smr

Questi, secondo una recente commissione europea sull’energia e l’ambiente, sono assolutamente fondamentali per raggiungere il calo di emissioni richiesto nei prossimi anni.

Ma come funzionano questi reattori nucleari Smr, di ridotte dimensione rispetto a quelli attuali? Sono sicuri?

Energia Nucleare con Smr, ecco cosa sono i piccoli reattori

Energia Nucleare con Smr

Si tratta dell’ultima tipologia in fatto di tecnologie conosciuta come Small modular reactors, ossia piccoli reattori nucleari modulari concepiti sulla fissione. Chiamati in questo modo perchè essendo più piccoli e quindi utilizzabili in maniera diversa ma non meno efficace, attribuendo potenza in maniera relativa alla necessità.

Generano singolarmente meno potenza, mediamente singolarmente sviluppano 300 mega watt di potenza elettrica (MWe) contro i  1500 mega watt di un reattore standard moderno. Tra i vantaggi sostanziali vi è una sicurezza maggiore anche perchè essendo più strutturalmente semplici hanno meno bisogno di un apporto umano in caso di problema tecnico e malfunzionamento e queste forme di centrali non producono anidride carbonica che poi va dispersa nell’atmosfera. Generano meno scorie nucleari e sono generalmente più sicuri e più facili nella manutenzione.

Di contro, come le altre centrali nucleari, non possono essere costriuiti sotto terra e sono comunque sensibili ad esempio alle inondazioni.

Sono molti i paesi che hanno firmato un accordo preliminare, nello specifico Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia mentre i Paesi Bassi ed il nostro paese sono considerati paesi “osservatori”, attualmente non intenzionati a sviluppare questa tecnologia come nessun altra, inerente alla centrale nucleare.