La scelta della pasta al supermercato è un momento importante per la stessa grande rilevanza che questo alimento nella nostra dieta giornaliera. Un consumo regolare di pasta integrale, soprattutto, può sostenerci a stare meglio e, grazie alla prosperità di vitamine e fibre, coopera a combattere diverse patologie legate all’alimentazione malsana come l’obesità, i tumori, il diabete e anche le patologie cardio-vascolari.
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Difatti oggi ci soffermeremo sulla scelta di tale tipologia di pasta e a quali valori nutrizionali dobbiamo atre attenti. Cominciamo dicendo che oggi è alquanto facile trovare la pasta integrale nei supermercati tradizionali e anche chi fa la spesa on line non ha troppe complessità a procurarsela.
Non sempre, pertanto, è facile per un consumatore medio, seppur diligente, districarsi fra i plurimi tipi di paste integrali immessi dai più svariati marchi sul mercato della piccola e grande distribuzione. Ma, per essere ben diligenti, dobbiamo stare attenti a diverse regole per orientarci al meglio. Regole relative alle materie prime impiegate, alla filiera e alle modalità di produzione.
Quale pasta integrale comprare? Ecco cosa controllare al supermercato
Un primo fattore decisivo per capire realmente se una pasta integrale è di qualità o meno è relativo alla presenza di proteine presenti nella semola. Un’operazione semplice da fare: basta appurare le tabelle nutrizionali che si trovano sulle singole confezioni dei differenti tipi di paste integrali in commercio. La quantità minima attesa oscilla tra il 10,5 e l’11,5%, ma semole di qualità maggiore ne contengono una percentuale del 14.
È infatti un elevato contenuto proteico a diminuire la fuoriuscita di amido nel corso della fase di cottura della pasta che, una volta messa sul piatto, dovrà risultare elastica e consistente, ma non appiccicosa.Anche la quantità di fibre che si trovano nella semola della pasta integrale è un rilevante rilevatore della qualità. La presenza di fibre non dovrebbe mai essere sottostante al 5% sul peso totale.Poi, non sempre il consumatore è effettivamente in grado di avere informazioni in merito alla gamma di grano impiegato e sulla gestione della filiera.
I motivi sono diversi, non ultimo il fatto che la pasta viene realizzata miscelando classificazioni differenti di grano, quasi sempre originarie da paesi differenti perché l’Italia con la sua produzione di grano non è in grado di soddisfare il fabbisogno.
Per tale motivo è sempre meglio prediligere paste prodotte con grano italiano dalla filiera corta e reperibile. Ecco dunque come capire quale pasta integrale è quella giusta per noi andando ad analizzare i suoi valori nutrizionali.