L’economia moderna, fin dalla sua primissima applicazione risulta essere un terreno estremamente complesso, particolare ed unitamente vulnerabile a fattori molto disparati, che sono principalmente compresi dagli esperti. Eppure anche durante i notiziari appresi in TV oppure sul web spesso leggiamo di tassi di cambio come euro dollaro che costituiscono una variante continua e prolungata, tale da sviluppare un cambiamento effettivo nelle economie globali. In questo momento euro dollaro appare in condizione positiva per la prima di queste valute, anche se l’economia europea non è al momento nello stato migliore.

cambio euro dollaro

E’ stato infatti raggiunto un nuovo picco stabile nelle ultime settimane, anche dovute ad una difficoltà intrinseca del dollaro.

Ma cosa significa esattamente euro dollaro, come tasso di cambio e perchè la tendenza favorisce l’euro?

Cambio euro dollaro, nuovo picco: ecco il nuovo dato che sorprende tutti

cambio euro dollaro

Il tasso di cambio è banalmente qualcosa di associabile ad un confronto diretto tra due valute, dove la prima menzionata è quella “principale”, in relazione alla seconda. Il tasso quindi risulta essere una quantità che occorre, in questo caso di dollari statunitensi, per acquistare l’equivalente di 1 euro. Risulta evidente quindi che con un dato in aumento, a fortificarsi è l’euro, mentre con u ndato vicino alla parità (quindi valore a 1) è la valuta a stelle e strisce a migliorare, risultando quindi più vantaggioso utilizzarla per acquistare, ad esempio, beni in euro.

Attualmente sono quindi i paesi dell’Unione Europea ad essere avvantaggiati nei confronti degli Stati Uniti, che si trovano a gestire un controllo maggiore del dollaro, condizione che ne ha limitato la perdita di valore (i livelli di inflazione sono comunque importanti), quindi risulta essere più vantaggioso da parte degli europei acquistare beni in dollari. Chiaramente, vale il discorso opposto, sono meno avvantaggiati quando non addirittura penalizzati coloro che hanno sbocchi commerciali negli States.

Risulta, dal punto di vista turistico, quindi maggiormente vantaggioso in questo periodo viaggiare negli Stati Uniti da parte degli europei, piuttosto che il contrario.

Attualmente il dato è di circa 1,1, con una tendenza ad aumentare potenzialmente nelle prime settimane di dicembre 2023.

Questo nonostante i tassi bancari e legati agli interessi in rialzo in Europa, almeno secondo gli standard recenti, condizione che però sembra in qualche modo diversa ma parallela da parte degli Stati Uniti che sono in maggior controllo dell’inflazione ma devono fare i conti con la FED, ossia la banca centrale statunitense che ha aumentato il controllo sulle transazioni.