La tanto discussa Manovra ha sviluppato una lunga serie di processi indispensabili per poter “mettere le cose in regola” da vari punti di vista, da quello prettamente fiscale fino a quello contributivo ed anche l’altrettanto chiacchierato Taglio del cuneo fiscale costituisce qualcosa di assolutamente confermato nell’ambito del 2024 anche se non avrà un grosso impatto nel prossimo anno, rispetto al 2023, pur evidenziando alcune differenze come il cambio delle aliquote.

taglio-cuneo-fiscale 2024

Considerata quasi una normalità da diversi anni, il taglio del cuneo fiscale non è una misura “definitiva” ma va modificata ed eventualmente prorogata anno per anno in modo tale da sviluppare una forma di “aiuto” nei confronti di tutti coloro che hanno una forma di lavoro.

Ma effettivamente cos’è il taglio del cuneo fiscale? E chi prenderà sostanzialmente di più a partire dal prossimo anno?

Taglio del cuneo fiscale 2024: ecco chi prenderà più soldi

taglio-cuneo-fiscale 2024

Il cosiddetto taglio del cuneo fiscale è una misura che apporta una forma di riduzione delle tasse, imposte sul mondo del lavoro che corrispondono varie tipologie, ad esempio alcune forme che sono sviluppate sulle correnti di INPS, IRPEF e INAIL. Alcune di queste imposte sono pagate dal datore di lavoro, altre dal lavorante, ed apportando una riduzione, con lo Stato che se ne fa parzialmente carico, le buste paga tendono ad aumentare, in modo non generalizzato ma in una tipologia di sistema improntata su scaglioni , che costituisce il sistema più comune.

Per il 2024 è stato concepito un taglio simile a quello del 2023 in termini quantitativi ma con alcune differenze nell’ambito degli scaglioni:

Ci sarà un accorpamento tra i primi due scaglioni di reddito che passerà così da 4 a 3 totali nella seguente forma:

  • Fascia 1 per i redditi fino a 28mila euro – 23% di Irpef
  • Fascia 2  da 28mila a 50mila euro – 35% di Irpef
  • Fascia 3 per chi è oltre i 50mila euro 43% di Irpef.

Calcolando anche la riforma dell’IRPEF, non si tratta di aumenti dissimili da quelli del 2023, che saranno in maniera generalizzata legati all’importo del reddito: in proiezione si tratta di circa 25 euro al mese per i redditi di 15 mila euro, e quindi poco meno di 270 euro annu, fino ad un importo di 65 euro al mese per chi guadagna 35 mila euro all’anno, per poco meno di 600 euro annui.

Il sistema infatti, al netto dell’eliminazione dello scaglione del 25 %, il secondo dell’attuale formulazione, non paleserà grosse differenze e la stragrande maggioranza della popolazione non dovrebbe notare reali cambiamenti.