L’Assegno Unico è stato istituito alcuni anni fa, come forma accorpativa di tutta una serie di provvedimenti, bonus ed agevolazioni inerenti alla cura dei figli, in qualche modo unendo e quindi unificando tutti i vari bonus già presenti in una nuova formula. Data la funzione anche di aiuto ed agevolazione di questo concetto, l’Assegno Unico sarà ovviamente prorogato anche per il 2024, anche se per il mese di dicembre esistono alcune  tematiche di cui tenere conto, e di alcuni obblighi da seguire per continuare a percepire questo assegno mensile.

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L’Assegno Unico tiene conto di varie casistiche, legate alla quantità di figli, la loro età, oltre che la condizione reddituale e generalmente economica del nucleo familiare.

Per continuare a percepire l’Assegno Unico bisogna seguire alcune scadenze anche se nella maggior parte dei casi il rinnovo è automatico.

Assegno Unico, nuove scadenze e aumenti: ecco cosa cambia

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E’ una misura assolutamente indispensabile per quasi  5,60 milioni di famiglie, avendo avuto effetto, calcolando solo il 2023 per 8,89 milioni di figli a carico.

Ha preso il posto circa due anni fa degli assegni familiari più tutte le agevolazioni come i bonus bebè, i bonus mamma domani, ecc, che venivano generalmente correlati all’aspetto lavorativo dei genitori/tutori dei figli, quindi erogati in busta paga. L’Assegno Unico invece viene erogato su base mensile direttamente sul proprio conto attraverso un bonifico.

A seconda del contesto economico (tiene fede anche la soglia ISEE anche se non è obbligatoria, però risulta necessario associarla alla domanda per ottenere il giusto importo, altrimenti si ottiene l’importo minimo pari a 54 euro mentre la soglia massima è di poco superiore a 189 euro).

Per le famiglie che hanno un figlio con meno di 1 anno di età o per le famiglie “Numerose” ossia quelle con 3 oppure più figli fino al terzo anno di ciascun figlio (esiste in questo caso il limite di 40 mila euro ISEE) scatta una maggiorazione del 50% che può portare l’assegno mensile fino a poco più di 260 euro al mese. L’importo si modifica ovviamente in base alle varie maggiorazioni calcolate dal sistema.

Chi già ha il diritto di ricevere l’Assegno Unico nel 2023, non dovrà fare alcuna forma di richiesta aggiuntiva nel 2024, però va aggiornato il proprio ISEE. Per evitare di subire “tagli” sul proprio assegno, l’ISEE va richiesto con il nuovo anno entro il  29 febbraio 2024, inoltre dal successivo mese di luglio viene effettuato il tradizionale ricalcolo, quindi per fare domanda di arretrati bisogna procedere entro il prossimo 30 giugno 2024.