Il Natale è sicuramente una delle feste più amate, e soprattutto diffuse anche ben oltre il suo apporto “religioso” che è indiscutibile per la popolazione cristiana, nonostante la forma attuale da molto tempo risulti essere una sorta di “mix” tra varie tradizioni, nelle quali figurano anche altre che sono apparentemente scollegate dal tradizionale presepe e l’albero decorato. Una delle più famose è quella che prevede il baciarsi sotto il vischio, una tradizionale pianta che viene posta generalmente sotto una porta, azione che viene interpretata in un significato legato alla buona fortuna.

Baciarsi sotto il vischio

Costituisce una delle metodologie più radicate e conosciute da questo punto di vista che sopravvive a lungo.

Ma da dove deriva questa usanza così comune, anche al di fuori del contesto europeo?

Baciarsi sotto il vischio: qual è il significato di questa tradizione?

Baciarsi sotto il vischio

Come altre usanze, non è riconducibile alla religione cristiana, in quanto anche il 25 dicembre come data molto probabilmente influenzata da altre ricorrenze legate a religioni precedenti. Il vischio però senza molti dubbi ha origini nella mitologia norrena, o nordica. In quanto risulta legata alle tradizionali storie che le popolazioni del nord Europa avevano concepito, in questo caso è legato alla figura di Baldur, il più bello delle divinità del pantheon norreno, fratello minoredi Thor, figlio di Odino, fu benedetto dalla madre Frigg, rendedolo di fatto quasi completamente invulnerabile alla sua nascita da qualsiasi elemento o forma di vita presente in natura.

Fu “evitato” però il vischio, che in natura fin dall’antichità è una pianta “parassita”, secondo la leggenda perchè la pianta fu considerata dalla madre del dio ininfluente.

Attraverso un inganno del dio Loki, che convinse il fratello Hǫðr a partecipare anche lui al “gioco preferito degli dei” ossia gettare qualsiasi forma di oggetto su Baldur, essendo di fatto quasi invulnerabile. Hǫðr, che era non vedente, scagliò una freccia con un arco al quale era stato aggiunto un tipo di dardo con il vischio, che lo uccise praticamente subito.

Questo secondo la tradizione provocò non solo un immenso dispiacere nella madre Frigg (le bacche di vischio sono, secondo la mitologia norrena, le lacrime della dea) ma anche una forma di nuova considerazione della vita, in quanto baciarsi sotto un vischio, considerata quindi una pianta “funesta” e “funerea”, come una forma di vittoria dell’amore sulla morte e quindi sul male.

Un augurio che nonostante il passare dei secoli, è “vivo” ed è arrivato praticamente intatto fino ai nostri giorni.