Oggi parleremo di una pasta ripiena, a differenza di altri formati come tortellini, cappelletti, cappellacci o tortelli, è meno celebre, anzi è sconosciuta al di fuori dei confini dell’Emilia Romagna.Dall’antica esigenza di non buttare via nulla e non sciupare nessun resto della lavorazione della pasta ripiena viene fuori proprio la protagonista del nostro articolo: la spoja lorda.

Il nome alla lettera vuol dire “sfoglia sporca” e non è un caso. Dal genio creativo delle casalinghe romagnole viene fuori tale particolare pasta ripiena, prodotta utilizzando le rimanenze dei cappelletti romagnoli. Di conseguenza gli ingredienti della spoja lorda sono pressoché i medesimi dei cappelletti: uova, pepe, noce moscatasale, parmigiano e formaggio e la ricotta, casatella o Raviggiolo. La grandezza è di circa 2 cm e la ricetta popolare è quella del brodo di carne.

Spoja lorda: dove si mangia e di cosa si tratta

Nelle raccolte di ricette antiche e in quelle storicamente più rilevanti come il volume dell’Artusi è totalmente mancante la ricetta della “sfoglia sporca“ romagnola, segnale che è una ricetta casalinga giunta dal riciclo creativo. Tradizionalmente si pensa che tale ricetta sia nativa della zona del faentino, tanti studiosi dicono del borgo medievale di Brisighella, conosciuto per la Rocca Manfrediana e per la produzione dell’olio.

Non a caso qui ogni anno nel periodo della primavera, nel mese di aprile, si trova anche una sagra riservata a tale prodotto caratteristico romagnolo. Se andate in vacanza in Emilia Romagna o magari organizzate una gita fuori porta in tale meravigliosa regione italiana, allora dovete ad ogni costo provare questo primo piatto tipico. Le trattorie del comune di Brisighella posseggono tutte in menù la spoja lorda.

Il Ristorante La Rocca, ad esempio, la propone con tartufo e prosciutto cotto, mentre la Trattoria La Casetta la serve con ragù bianco. Anche a Monte Romano si trovano sono parecchi ristoranti famosi per tale primo piatto tipico romagnolo. La Trattoria Croce Daniele ad esempio la presenta fatta al brodo, pertanto secondo la ricetta tipica della tradizione.

A Forlimpopoli all’opposto il Ristorante Anna dal 1968 cucina tale pasta ripiena con tartufo e una noce di burro. Presumibilmente però i più celebri sono i quadrotti di Casa Spadoni fatti con un ripieno di Parmigiano Reggiano 24 mesi, ricotta e squacquerone Dop.

Irrinunciabili anche quelli di un’osteria di Fondo fatti con ripieno di zucca e intingolo di burro, salvia e un formaggio caratteristico emiliano. Non vi rimane che prediligere quale ristorante preferite in Romagna e assaporare tale imperdibile specialità caratteristica romagnola da soli o in comitiva.