Nei prossimi mesi sarà l’assegno di inclusione l’unica vera e propria forma di supporto per le classi meno abbienti e di introduzione o di reintroduzione al mondo del lavoro come forma sostitutiva del Reddito di Cittadinanza che sarà ufficialmente abrogato nel corso del 2024 ed anche se l’Assegno di inclusione risulta essere effettivamente già ottenibile attraverso una richiesta, nel corso del prossimo anno questa misura, considerata più “giusta” e meno dispendiosa da parte dell’esecutivo attuale, subirà alcune modifiche nell’opera delle richieste, ossia tra chi poterà ottenerlo e chi invece no.

Assegno di inclusione 2024

I requisiti infatti saranno leggermente rivalutati e modificati nel corso del periodo che separa il 2023 dal 2024.

Il sostituto del Reddito di Cittadinanza infatti risulta essere qualcosa di simile ma in qualche modo diverso rispetto alla misura in questione.

Assegno di inclusione 2024, a chi spetta e a chi no – GUIDA

Lo scopo è infatti di fornire una forma di supporto economico momentaneo ma anche di introduzione del mondo del lavoro, dettaglio non irrilevante che ha evidenziato anche le difficoltà del Reddito di Cittadinanza di essere efficace.

E’ già ovviamente possibile fare richiesta dell’Assegno di Inclusione anche se la misura effettiva di questa tipologia sarà attivata proprio dal 1° gennaio 2024.

Prevede infatti nella sua forma di assistenza, un assegno annuale che parte da 480 euro e che può arrivare fino a 6000 euro annui, al quale possono essere aggiunti altri strumenti di supporto economico per l’affitto in determinate situazioni. A questo può aggiungersi un contributo per il pagamento dell’affitto che può arrivare fino a 3.360 euro annui.

L’assegno di inclusione può essere richiesto da persone che presentano almeno un soggetto con disabilità oppure minorenni , oppure chi ha almeno 60 anni di età o ancora chi è in condizioni di svantaggio inserite  in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari  certificati.

E’ concepita come una forma di  di supporto sia per i cittadini italiani, che europei (anche i familiari) e per i residenti extracomunitari con il permesso di soggiorno residenti nel nostro paese da almeno 5 anni e da almeno 2 in modo continuativo (questi non devono essere sottoposti ad alcuna misura detentiva o qualsiasi forma di condanna).

Rispetto al RdC quindi ha una platea più ampia ma ha “paletti” restrittivi più ampi in quanto per poterlo ottenere bisogna sottoscrivere il patto di attivazione digitale che rende il soggetto ideoneo ad essere reintegrato nel mondo del lavoro.

Possono fare richiesta dell’Assegno di Inclusione solo chi ha un ISEE non superiore a 9.360 ed un reddito familiare  inferiore  6mila euro annui  (più ampio se è previsto un disabile nel nucleo familiare). Il valore della prima casa non deve essere superiore a 150 mila euro, mentre tutte le altre eventuali abitazioni non potranno “sforare” il valore di 30 mila euro.

Assegno di inclusione 2024